DA TREVISO A SIRMIONE IN BICICLETTA
250 KM di pedalate tra la Treviso Ostiglia, Vicenza, Verona ed il Lago di Garda
GIORNO UNO - DA TREVISO A CREAZZO (VI)
IL KM 0 E LA TREVISO OSTIGLIA
CAMPOSAMPIERO - KM 24
PONTE SUL BRENTA - KM.35
PIAZZOLA SUL BRENTA - VILLA CONTARINI - KM.38
Villa Contarini - Camerini è una delle più grandi ville venete. Di aspetto barocco, è situata a sfondo della piazza principale di Piazzola sul Brenta (Padova), porticata e semicircolare.
Nel 1546 Paolo e Francesco Contarini fecero costruire il corpo centrale della villa. Il nucleo centrale, che si deve probabilmente all'architetto Andrea Palladio, fu successivamente inglobato nell'ampliamento della fine del Seicento voluto da Marco Contarini, dando al complesso l'attuale aspetto barocco.
Dopo un lungo periodo di degrado, l'acquisto nel 1852 da parte della ricca famiglia imprenditoriale dei Camerini di Castel Bolognese portò alla sistemazione attuale, con ampi interventi di restauro e veri e propri rifacimenti. Alla fine dell'Ottocento venne anche creato il vasto parco all'inglese che la caratterizza a settentrione, oltre 40 ettari con peschiere, laghetti e viali alberati.
TORRE ROSSA CAMISANO VICENTINO KM 44
FIUME TESINA KM.56
VICENZA PARCO QUERINI KM.64
PIAZZA DEI SIGNORI
Piazza dei Signori è la piazza principale del centro storico di Vicenza. Originariamente foro romano e luogo del mercato, la piazza costituisce tradizionalmente il crocevia degli affari e del tempo libero della città. La piazza ha forma rettangolare e lungo un lato maggiore sorge la Basilica Palladiana e la torre Bissara, mentre nel lato opposto si ergono la Loggia del Capitanio (anch'essa opera di Palladio), il Palazzo del Monte di Pietà con la Chiesa di San Vincenzo e vi trovano sbocco numerosi viottoli. Il nome. La piazza fu così chiamata dalle residenze, che vi si affacciavano, del podestà e del capitano, rappresentanti della Signoria di Venezia. La vasta area della piazza, sito del foro della Vicetia romana, corrispose nel Medioevo al Perònio (termine derivante secondo alcuni dal latino perones, le calzature di legno e di cuoio vendute sui banchi del mercato che si svolgeva in piazza).
Parallelamente al lato minore orientale della piazza fu realizzata nel 1464 la prima delle due colonne attuali: il leone alato che la sovrasta è il simbolo della Repubblica di Venezia e vi venne sistemato nel 1473, dopo che Vicenza si era data alla Serenissima. Oltre un secolo e mezzo dopo fu affiancata da una seconda colonna, con la statua di Cristo Redentore, nel 1640. La scelta fu ampiamente discussa e fu decisa in onore della città e della sua cittadinanza. Dietro le colonne vi è la zona (che comprende anche la piccola piazza Biade) destinata un tempo a mercato delle granaglie (ancor oggi lo spiazzo è utilizzato in occasione dei mercati stagionali). Sulla piazza dà anche il medievale salone (o galleria) degli Zavattieri (antica corporazione dei ciabattini).
La torre Bissara
Sulla piazza, a lato della Basilica Palladiana, svetta la torre civica o Torre Bissara, che con i suoi 82 metri è tuttora una delle costruzioni più alte della città. Sfuggita al terribile terremoto del 25 gennaio 1348, venne sopraelevata verso la metà del Quattrocento raggiungendo l'attuale altezza fu rialzata più volte tra il Trecento e il Quattrocento su una base del XII secolo. Il suo orologio, opera di Faccio Pisano e collocato nel 1378, rappresenta un gioiello di tecnica meccanica e astronomica; infatti, oltre a battere le ore, l'orologio segna anche le fasi lunari.
Palazzo del Capitaniato (Palladio) - 1571
Sul lato opposto alla Basilica sorge, con la sua grande loggia, il palazzo del Capitaniato, opera originale e matura di Andrea Palladio, progettata nel 1565 e costruita dal 1571 al 1572; nel lato verso Contrà del Monte, furono inseriti gli stucchi rievocativi della vittoria nella Battaglia di Lepanto, avvenuta proprio mentre era in corso la realizzazione dell'edificio.
La Basilica Palladiana
Il suo nome è indissolubilmente legato all'architetto rinascimentale Andrea Palladio, che riprogettò il Palazzo della Ragione aggiungendo alla preesistente costruzione gotica le celebri logge in marmo bianco a serliane. Un tempo sede delle magistrature pubbliche di Vicenza, oggi la Basilica Palladiana, dotata di tre spazi espositivi indipendenti, è teatro di mostre d'architettura e d'arte. Dal 1994 è, con le altre architetture di Palladio a Vicenza, nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Dal 2014 il prestigioso edificio riceve gli onori e la promozione a monumento nazionale dalla Camera e dal Senato della Repubblica. Il motivo a rombi è lo stesso delle facciate di Palazzo Ducale a Venezia. Con una certa enfasi retorica, lo stesso Palladio definisce "basilica" il Palazzo della Ragione circondato dalle nuove logge in pietra, in omaggio alle strutture della Roma antica, dove nella basilica si discuteva di politica e si trattavano affari. Nel corso della seconda guerra mondiale, il 18 marzo 1945, la Basilica fu gravemente danneggiata durante un bombardamento, assieme alla Torre Bissara, malgrado fossero stati inseriti dagli angloamericani tra i monumenti che non dovevano essere colpiti durante gli attacchi aerei.
Il Teatro Olimpico
Il Teatro Olimpico è un teatro progettato da Andrea Palladio nel 1580 È il primo e più antico teatro stabile coperto dell'epoca moderna. La realizzazione del teatro, all'interno di un preesistente complesso medievale, venne commissionata a Palladio dall'Accademia Olimpica per la messa in scena di commedie classiche. La sua costruzione iniziò nel 1580 e venne inaugurato il 3 marzo 1585, dopo la realizzazione delle celebri scene fisse di Vincenzo Scamozzi. Tali strutture lignee sono le uniche d'epoca rinascimentale ad essere giunte fino a noi, peraltro in ottimo stato di conservazione. Il teatro è tuttora sede di rappresentazioni e concerti ed è stato incluso nel 1994 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dal C.E.H.R. come le altre opere palladiane a Vicenza. Il progetto palladiano ricostruisce il teatro dei romani con una precisione archeologica fondata sullo studio accurato del testo di Vitruvio
Palazzo Chiericati (Palladio)
È un edificio rinascimentale sito a fianco della parte terminale di corso Palladio. Progettato nel 1550 come residenza nobiliare per i conti Chiericati dall'architetto Andrea Palladio e costruito a partire dal 1551, fu completato solo alla fine del Seicento. Sede storica del museo civico dal 1855 ospita collezioni di dipinti, stampe, disegni, numismatica, statuaria medievale e moderna. Assieme alle altre architetture palladiane di Vicenza, il palazzo è inserito dal 1994 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
CREAZZO - FINE PRIMA GIORNATA KM. 91
GIORNO DUE - DA CREAZZO (VI) A POIANO GARDA
MONTECCHIO KM. 97
MONTEBELLO KM. 107
SANTA CROCE KM. 116
MONTEFORTE D'ALPONE KM.118
SOAVE (VR) KM.122
VERSO VERONA KM.130
VERONA - PONTE SULL'ADIGE KM.152
VERONA - L'AGOGNATO CAFFE' KM.154
VERONA - PALAZZO DELLA REGIONE KM.154
VERONA - PIAZZA DANTE KM.156
VERONA - PIAZZA DELLE ERBE KM.157
VERONA - L'ARENA KM.158
VERONA - CASTELLO SCALIGERO KM.159
VERONA - SAN ZENO KM.160
VERSO POIANO GARDA KM.180
POIANO GARDA RESORT KM.195
GIORNO TRE - DA POIANO GARDA A PESCHIERA E SIRMIONE
GARDA KM.198
BARDOLINO KM.200
LAZISE KM.208
LAZISE PORTA NUOVA KM. 209
LAZISE PORTA CHIESA DI SAN NICOLO' KM. 210
La chiesa di San Nicolò è situata presso il porto vecchio di Lazise. In stile romanico, si pensa risalga al XII secolo, anche se compare per la prima volta in un documento solamente nel 1320. Sulla porta maggiore vi è il protiro pensile originale, mentre l'abside fu rifatta nel 1595 e il campanile originale, che sul finire del Settecento era pericolante, venne abbattuto e al suo posto ne venne realizzato uno nuovo. Nel 1879 la chiesa venne chiusa per ordine del cardinale Luigi di Canossa che era in visita al paese in quanto era in stato di abbandono, così, negli anni successivi, venne utilizzata per spettacoli teatrali.
LAZISE - LA DOGANA VENETA KM. 210
Costruzione di grande importanza per lo scalo delle merci nel paese era la dogana veneta, insieme all'antistante porto che si trova già nei documenti del X secolo. Alle estremità del porto, a lato della Dogana, vi erano due torri (oggi non più presenti) da cui partivano le mura che proteggevano il porto e andavano a collegarsi al castello Scaligero più a sud. L'arsenale o darsena che si apre in questo tratto di cortina muraria si ha notizia già a partire dal 1329, realizzato dagli Scaligeri: esso venne utilizzato, dai veronesi prima e dai veneziani più tardi, per la custodia di parte della flotta. Il 19 ottobre 1607 la comunità chiese però a Venezia di poter smantellare l'arsenale per trasformarlo in una dogana per le merci, che oggi appare come un unico locale in pietra di 900 m² con un'altezza di 10 m, utilizzato come centro congressi.
LAZISE CASTELLO SCALIGERO KM. 210
L'edificio più imponente di Lazise è il castello scaligero e la cinta muraria che circonda il centro storico. Il castello venne realizzato durante la dominazione dei signori di Verona Bartolomeo II e Antonio della Scala, o forse poco prima dal padre Cansignorio della Scala (visto che la porta Nuova reca la data 21 maggio 1376). Le porte Il paese ha sempre avuto tre porte d'ingresso munite di saracinesche e ponti levatoi: porta Superiore, oggi chiamata comunemente porta San Zeno, per l'accesso da oriente; porta Lion (così chiamata perché recava lo stemma della Serenissima), per l'accesso da meridione; porta Nuova (così chiamata perché realizzata per ultima), oggi comunemente chiamata porta Cansignorio, per l'accesso da settentrione. Il castello subì delle lesioni durante l'assedio dei veneziani nel luglio 1438, e poi ancora nel maggio 1528 ad opera dell'esercito di Carlo V. Nel XVI secolo, con l'avanzare delle nuove tecnologie e tattiche di guerra, il castello perse d'importanza e venne acquistato prima dalla comunità lazisiense e in seguito da famiglie private.
SIRMIONE KM. 232
PESCHIERA KM. 250