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LA PIAVE DA TRICHIANA A CADOLA

Caratteristiche tecniche - lunghezza 23,5 km - tempi di percorrenza 1 ora e mezza circa

GALLERIA DI IMMAGINI

La partenza di questa tappa si ha sulla piazza della chiesa di Trichiana.

PIAZZA TRICHIANA

Con le spalle alla chiesa ora andiamo a sinistra in salita per circa 400 metri: ora giriamo a sinistra in via Fratelli Como. Ci stiamo dirigendo in leggera salita verso la frazione di Frontin sempre nel territorio comunale di Trichiana .Fatti circa 1,1 km sulla nostra sinistra ecco, in tutta la sua imponenza, Villa Alpago Novello.

VILLA ALPAGO NOVELLO ( SEC. XVIII )

 

La villa risale al sec. XVIII ed ha subito successive integrazioni nei successivi due secoli. Il progetto della casa non è proprio quello tipico della villa. L’edificio infatti è il prodotto dell’accorpamento di edifici minori preesistenti. Verso Sud è preceduta da un prato nel quale si demarca un percorso delimitato da bassi muri in pietra, che porta all’ingresso laterale del cortile. In luogo di un ingresso centrale presenta due ingressi laterali e due scale. L’edificio si sviluppa su tre livelli, sovrastato da un tetto a padiglione. Sulla facciata principale, esposta a sud, risalta il motivo delle tre finestre ravvicinate al piano nobile e del timpano, che è staccato da una cornice al resto della facciata. L’invasione austriaca durante la 1^ Guerra Mondiale purtroppo devastò completamente gli interni.

VILLA ALPAGO NOVELLO

Cento metri più avanti sulla nostra sinistra ecco la Parrocchiale di Frontin.

PARROCCHIALE DI FRONTIN

Superata la parrocchiale procediamo ancora per circa 800 metri.

PANORAMICA

Giriamo ora a sinistra seguendo l’indicazione “ Ortet “. La strada comincia a scendere in maniera sempre più progressiva, ma è consigliabile fermarsi un po’ … pascoli davvero importanti da queste parti!
 

MUCCHE DI FRONTIN

E’ una bellissima discesa che ci farà ammirare in toto la “corona” delle Feltrine proprio davanti a noi. Scendiamo quindi per circa 1,3 km e quindi prendiamo una stradina alla nostra destra. Procediamo in mezzo alle case per altri 300 metri sino ad uscire sulla principale ove gireremo a destra. Siamo in via Roma. Circa 200 metri più avanti siamo sul ponte che attraversa il Torrente Limana, altro affluente del Piave.

IL TORRENTE LIMANA

Procediamo per altri 200 metri e quindi andiamo a sinistra. Iniziamo da qui il tratto che ci porterà in direzione Pieve di Limana. Circa 1 km più avanti eccoci a Pieve di Limana.

PIEVE DI LIMANA

 

Frazione a nord est di Limana, sull'intersezione tra il torrente Limana e il fiume Piave. Il borgo sorto attorno all'anno Mille, era sede dell'antica pieve di Santa Giustina, posto lungo la via che da Belluno portava a Feltre lungo il Piave. Capoluogo prima della pievania poi del comune fino al 1950, anno in cui il titolo passò alla frazione di Dussoi  che è l’odierna Limana. Nella piazza Armando Diaz sorgono i principali edifici del centro come la Pieve di Santa Barbara (già Santa Giustina), risalente all'anno 1000, parrocchiale fino al 1905, Palazzo Trois del IIX secolo, antica sede comunale e il Palazzo dei Canonici del 1670. Qui tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento soggiornò con l'incarico di pievano Giovanni Pierio Valeriano Bolzanio, importante umanista e teologo italiano.

 

Il nome : confine o immagine?  È un toponimo documentato dall'anno 1184, e deriva dal nome del fiume Limana ed il cui idronimo deve la propria origine al latino Limen "confine". Tale confine sarebbe sia quello tra i municipia di Belluno e Oderzo sia quello, assai più importante, fra le diocesi di Belluno e Ceneda (quest'ultima sotto Vittorio Veneto). Il Pellegrini ritiene che Limana possa sì essere derivato dal latino, ma non direttamente, dato l'accento del toponimo. Successivamente, rivedendo tale ipotesi, lo stesso accosta, seppur con dubbio, il nome latino imago, -inis, ″cappelletta″ o ″tabernacolo″, attraverso Imaina (dal friulano maina), (L')Imana (Imana presso Predazzo in Trentino). Vi è poi l'aggiunta di Pieve, ad indicare il centro più antico.

 

 

 

 

 

La Pieve di Santa Barbara (chiesa madre)

 

La chiesa di Santa Barbara (in origine Santa Giustina) risale certamente dal 1184; arcipretale fino al 1905, anno in cui il titolo venne spostato a quella attuale di Santa Giustina (Limana centro). L'edificio in stile romanico è composto da un'unica navata, con pareti sassi a vista, e il tetto a capriate in legno. All'esterno sul lato sud-est ecco l'alto campanile. Conserva l'altare maggiore del XVII secolo, con la pala della Beata Vergine, attribuita a Francesco Frigimelica il Vecchio. A metà del XIX secolo la chiesa cadde in rovina e venne chiusa al culto. Durante la prima guerra mondiale i soldati demolirono il portico del battistero e utilizzarono la chiesa come magazzino dei carri dell'artiglieria. Venne completamente saccheggiata e spogliata, persino delle pietre del pavimento. La chiesa è  oggi ancora spoglia.

 

SANTA BARBARA PIEVE DI LIMANA

Lasciamo Pieve e dirigiamoci sulla destra della piazza in via Pieve di Limana. Fatti circa 400 metri entreremo nel bosco e poi cominceremo a risalire pedalando per altri 800 metri. Siamo ora in via Cesa, uno strappetto e teniamo la direzione sinistra.

IL SERVA

Circa 300 metri più avanti saremo giunti a Cesa. Poco prima del centro sulla nostra sinistra ecco Villa Piloni

VILLA PILONI e Versailles

 

Questa villa costruita intorno al XVIII secolo dai nobili Piloni (attuali proprietari), è circondata da un vasto parco disegnato dal giardiniere di Versailles Alexandre Poiteau venuto nel bellunese al seguito delle truppe napoleoniche. Al suo interno quadri della scuola di Sebastiano Ricci. E’ la casa natale del pittore Matteo Cesa.

VILLA PILLONI
Teniamo ora la chiesa di Cesa sulla nostra sinistra e procediamo sulla strada in direzione est. Ancora 1,5 km e quindi usciamo sulla principale tenendo la nostra sinistra. Dopo aver pedalato per circa 2 km e aver superato il ponte sul torrente Cicogna, teniamo la destra al bivio, attraversiamo il sottopasso e dopo altri 500 metri teniamo la sinistra per via Buzzati. Avanti ancora 300 metri e quindi a sinistra: siamo a Visome, il centro di Visome.
PIAVE A CESA

Teniamo ora la chiesa sulla nostra sinistra e andiamo a destra per 150 metri; riprendiamo la principale, giriamo a sinistra e andiamo avanti per circa 150 metri. Ora a sinistra ancora e prendiamo la stradina che scende a sinistra. Andiamo avanti ora per circa 600 metri e quindi teniamo la destra.

Circa 900 metri più avanti ci ritroveremo sulla principale e lì gireremo a sinistra. Solo duecento metri più avanti sulla nostra sinistra ecco una chiesetta dall’intenso colore rosso vivo: si tratta della Cappella di San Pellegrino.

 

LA CAPPELLA DI SAN PELLEGRINO

 

La chiesetta della villa di San Pellegrino è il luogo ove riposano le spoglie di Dino Buzzati (1906-1972), uno tra i maggiori protagonisti della cultura italiana ed europea del ‘900. Si tratta di un antico oratorio, di fondazione cinquecentesca, legato alla famiglia dei Sacello, il cui stemma risulta sulla campanella con la data del 1532. La chiesetta, per la sua posizione, per la plasticità dei volumi ed il tipico colore rosso vivo dell’ intonaco, rappresenta una delle caratteristiche più cospicue del complesso della villa, acquistato nel 1811 da Cesare Buzzati ed ancor oggi proprietà dei Buzzati-Traverso.

 

SAN PELLEGRINO

Sfruttando ora la ciclabile posta sul lato sinistro della strada e pedalando per altri 1,3 km saremo nei pressi di Belluno: la città si staglia oltre il ponte sul Piave alla nostra sinistra.

 

BELLUNO

BELLUNO

Circa 9 km più avanti, pedalando sulla regionale arriveremo finalmente a Cadola e finiremo la nostra tappa sul piazzale posto dinanzi alla parrocchiale. Qui si chiude questo viaggio di circa 24 chilometri.

 

PARROCCHIALE DI CADOLA
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