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  TRA  BUSCHE  E  CAORERA  

 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

Lunghezza: 10 km.Tempo di percorrenza: 40 minuti circa. Caratteristiche generali: percorso misto con un primo tratto tutto sulle grave del Piave, quindi una salita di media difficoltà e quindi asfalto. Stagioni consigliate: stagioni asciutte in particolare per il tratto sulle grave che rischia di essere al limite della impraticabilità data la presenza di sentieri molto fangosi soprattutto nel primo tratto, quello delle grave in località Busche.

 

 

 

 

 

GALLERIA DI IMMAGINI

Questa pedalata inizia a Busche, in Via Nazionale. Procediamo quindi in direzione Feltre fino ad incontrare la rotonda che fa da snodo per le strade verso Feltre e Padova – Venezia – Treviso. Alla rotonda prendiamo la direzione Padova e ci immettiamo subito a destra fino a raggiungere ed attraversare il ponte  che funge da sbarramento per le acque del Piave: siamo in via Busche. Appena finito il ponte, e cioè dopo circa 0,4 km, giriamo subito a sinistra, facendo  una inversione a “u” prendendo una stradina in discesa che ci porterà a ridosso di un’area attrezzata a parco posta sul greto e quindi a ridosso dello stesso fiume. Inizia da qui un tratto molto bello, sconnesso, a volte incerto e non ben segnato,  per certi aspetti anche pericoloso data la presenza sul sentiero di ampie zone impervie. Procediamo seguendo la traccia principale per circa 0,4 km fino a giungere al bivio . Prendiamo la via che si dirige a sinistra e procediamo dentro al bosco per 0,9 km. Ad un’ampia svolta ( segnalata dalla foto che segue) teniamo la nostra sinistra. 

 

 

BIVIO

Il tratto ora si fa più aperto con una vegetazione decisamente scarna. Proseguiamo in un tratto sterrato, più facile,  per altri 0,8 km fino a giungere nei pressi di una abitazione. La oltrepassiamo e proseguiamo dopo aver superato un piccolo ponte fino a giungere all’incrocio. Lì giriamo a destra. Stiamo recuperando la S.P. 1 bis, quindi fare grande attenzione! Non ho mai capito perché, ma qui moto ed auto hanno decisamente tutte una fretta strana. Ma ecco come si presenta il Piave al nostro passaggio in una rigida giornata di sole nella stagione invernale.

VETTE

Ma riprendiamo quindi il nostro percorso. Siamo sulla S.P. 1 bis: procediamo per circa 0,4 km fino a vedere sulla nostra sinistra l’ingresso in salita  che segue…Saliamo sulla sinistra e iniziamo una discreta salita su strada asfaltata che faremo per circa 0,9 km fino a incrociare sul tornante una strada sterrata sulla destra. Saliamo a destra e procediamo per circa 1,0 km  in salita. La strada è impegnativa perché sterrata, ed in salita, ma decisamente gradevole, dati gli ampi tratti panoramici che danno verso la vallata del Piave.

SOPRA

Giungiamo quindi ad un gruppuscolo di case ( siamo in località Molinetto). Dopo la fatica della salita non c’è cosa più gradita che riposare gambe ed occhi con la vista di questa splendida “cascatella” posta sulla sinistra subito dopo un ponte. Scendiamo quindi per altri 0,4 km e ritorniamo sulla S.P. 1 bis. Procediamo sulla stessa per circa 1 km e saliamo sulla sinistra verso Marziai. Facciamo circa 0,2 km e giriamo quindi a sinistra in Via Piave. Attraversiamo la borgata e scendiamo nuovamente sulla S.P. 1 bis dopo aver percorso altri 0,6 km.

CAPITELLI MULTIPLI

Percorriamo la statale per altri 1,7 km fino a giungere al cartello che segna la località di Caorera. Abbandoniamo la statale e saliamo a sinistra verso Caorera. Ecco quindi  un nuovo attraversamento dentro le viscere di questi paesini tanto piccoli quanto intensi per bellezza: Caorera tra l’altro è anche la sede di un interessante Museo del Piave. Qui finisce la nostra prima tappa

PER SAPERNE DI PIU'

CAORERA

La frazione di Caorera appartiene al comune di Vas, in provincia di Belluno. Essa è posta a 207 metri sul livello del mare e vanta ben 96 abitanti: il classico luogo in cui ci si conosce tutti, ma proprio tutti. E’ posta in luogo dal quale si scorgono alcune cime delle Vette Feltrine,  dirimpetto alla Valle del Sonna in direzione di Feltre.

CAORERA

LA CHIESA

La chiesa parrocchiale di Caorera è dedicata a S. Gottardo: la sua porta d'entrata è abbellita da un bassorilievo bronzeo dello scultore Franco Fiabane che ritrae  scene di vita paesana, mentre una lapide sul lato orientale ricorda che nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 1963, dopo il disastro del Vajont, le acque del Piave raggiunsero il presbiterio della chiesa senza provocare alcuna calamità per intercessione della gloriosa Madonna del Piave: ecco appunto, la Madonna del Piave, devozione molto sentita da queste parti ! Una Madonna che benedice il Piave e che protegge le popolazioni da ogni sorta di calamità che le sue acque potrebbero portare.

LA CHIESA DI CAORERA

IL MUSEO DEL PIAVE

Il Museo storico di Caorera sorge nel centro del paese a pochi passi della chiesa. Raccoglie vario materiale composto da cimeli, attrezzi, scritti, documenti e altri oggetti utilizzati nella Prima Guerra Mondiale. Tra l'altro in esso sono conservati il piano di battaglia della VIª armata austro-ungarica e una pianeta appartenuta a Giovanni XXIII.

LA MADONNA DEL PIAVE

La grande venerazione per la Madonna del Piave è uno degli aspetti distintivi della religiosità in questa zona e in particolare di Caorera. Una pesante statua della Madonna in metallo fuso fu acquistata alla fine del secolo scorso e nel corso della Grande Guerra fu oggetto di una piccola epopea dalla quale uscì preservata: salvata dalla distruzione, fu posta accanto al fiume e lì rimase per molti mesi rivolta con lo sguardo verso il Piave fino al termine del conflitto. La ricorrenza d'agosto della Madonna del Piave è regolarmente festeggiata in modo solenne. All'entrata di Caorera, sul lato orientale, in ornamento alla strada provinciale, sorge ora il moderno sacello con la statua della Madonna nel mezzo di un'area verde.

MADONNA DEL PIAVE

IL PIAVE COME “ TRASBORDO”

Il Piave è presente in maniera molto frequente nelle opere degli artisti che si sono occupati di questo territorio. Uno degli aspetti più suggestivi è dato dal proporre il traghettamento da una sponda all'altra del fiume. Se ne sono resi interpreti, tra gli altri, Vico Calabrò che ha immaginato il trasbordo del vescovo Gradenigo e Franco Fiabane che ha illustrato le porte in bronzo della chiesa di Caorera. 

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