LA RISALITA DEL LASTEGO
Caratteristiche tecniche del percorso
Lunghezza : km. 17,5
Difficoltà : facile fino a Fonte, poi sali scendi sino a Paderno. E salita importante da Paderno in su.
Stagioni:primavera ed estate.
GALLERIA DI IMMAGINI
IL TORRENTE LASTEGO
Un torrente dunque, corso d’acqua faticoso e “nervoso” come il Muson, fiume in cui il Lastego si butta. Nasce alle pendici del monte Grappa, in comune di Paderno del Grappa. Muovendosi verso sud, solca dapprima la valle del Lastego, quindi attraversa la zona collinare sottostante, sfiorando Fietta e Crespano del Grappa. Dopo Fonte Alto e Onè di Fonte entra in pianura e si getta nel Musone presso Spineda.
Il nostro percorso verso la conoscenza dei luoghi toccati da torrente Lastego, parte da Spineda, piccola frazione di Riese Pio X. In particolare siamo nei pressi della parrocchiale di Spineda.
SPINEDA
Spineda (Spinea in veneto) è una frazione del comune di Riese Pio X, una piccola frazione di appena 1000 abitanti. Il suo nome deriverebbe dalla presenza di piante e arbusti spinosi in un territorio un tempo soggetto ad alluvioni del torrente Musone. Strettamente legata alle vicissitudini di Riese, alla fine dell'anno 1000, ci sono elementi che segnalano la presenza dell'attuale frazione di Spineda.
A quel tempo la comunità si ritrovava attorno alla chiesa dedicata a Santa Giustina di Padova, e alle proprietà dei Crociati di San Giovanni. Nel 1199 i padovani avevano conquistato e distrutto il castello di Onara degli Ezzelini. Ezzelino il Monaco, dopo essere stato nominato podestà di Verona e Vicenza decise, il 14 maggio 1214, di umiliare i signori di Padova utilizzando il pretesto dei giochi indetti tra i nobili: il cosiddetto Castello d’Amore presso Spineda di Riese. Lo storico padovano Cappelletti riporta che in quella occasione i signori di Treviso invitarono i nobili delle città venete di Belluno, Feltre, Venezia, Verona, Vicenza ai giochi indetti nel castello d’Amore presso Spineda di Riese, giochi che vedevano coinvolte e protagoniste le più belle donne della nobiltà. In quella occasione Ezzelino il Monaco e il suo figliastro Iacopo decisero di utilizzare i giochi per aprire le ostilità. Il gioco di quel giorno si trasformò in offesa perché i giovani di Padova calpestarono il vessillo di San Marco. Di fronte a questa provocazione i veneziani reagirono con le armi. Si susseguirono una serie di reciproche accuse e provocazioni con la conseguenza che il territorio di Venezia fu invaso e saccheggiato da parte dei Trevigiani e Padovani. La battaglia finale si combatté presso la Torre delle Bebbe. I veneziani, guidati dal doge Pietro Ziani, riuscirono a batterli ed imposero la loro pace il 21 aprile 1216. Spineda di Riese è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260. Altro episodio da segnalare, ben più recente è quello avvenuto il 13 aprile 1945 quando il paese di Spineda venne incendiato e depredato da tedeschi e fascisti repubblichini della RSI, come rappresaglia dopo uno scontro con i partigiani avvenuto due giorni prima; gli abitanti vennero inoltre minacciati di morte e arrestati.
LA CHIESA PARROCCHIALE
E’ la chiesa di Sant'Antonio abate, costruita intorno al 1500. Originariamente facente parte della Pieve di Bessica, nel 1812 da essa ne venne separata. Sorge sulle rovine dell'antica cappella dedicata a Santa Giustina. Al suo interno ci sono dei dipinti databili ai secoli XVI-XVIII e un affresco del XIX secolo, raffigurante l'Assunzione di Maria con i Santi patroni della chiesa, di Giovan Battista Canal.
Partiamo allora! Diamo le spalle alla chiesa di Spineda e continuiamo su Via XIII Aprile per 150 metri, quindi si supera il ponte sul Muson e sfruttando una bella ciclabile sulla destra della strada si procede sino all’incrocio con Via Fonte. Prendiamo via Fonte a destra e la percorriamo tutta per circa 700 metri sino ad uscire in Via Castellana. Lì giriamo a destra e procediamo per soli 70 metri sino a vedere sulla nostra destra l’ingresso in una stradina sterrata. La prendiamo. Iniziamo così un tratto di sterrato, una stradina che trascorre tra dolci curve in mezzo alle coltivazioni. Piacevole in particolare nella stagione del mais ove le fronde verdi ci fanno da naturale riparo. Così per circa 500 metri. Al primo crocicchio poi giriamo a destra sino a vedere dapprima una casa diroccata sulla nostra destra … e poi il ponte sul Torrente Lastego. E’ il nostro primo incontro con il Torrente, fatti altri 200 metri circa. Facciamo sullo sterrato altri 1,1 km ( passando in zona di poco piacevoli odori di porcilaie) sino ad uscire in Via Levada. Lì giriamo a destra.
Avanti per altri 100 metri sino a vedere sulla nostra sinistra Via Lastego. La prendiamo. Proseguiamo sulla principale per circa 2,3 km. Superiamo nuovamente un ponte sul Lastego e poi all’incorcio che segue teniamo la destra. Altri 300 metri e siamo a Fonte. Lì giriamo a sinistra e quindi facciamo altri 400 metri sino a vedere sulla nostra destra il rosso ed il rosa del complesso della chiesa parrocchiale di Fonte.
Subito dopo la chiesa prendiamo alla nostra destra Via San Nicolò. Non temiamo, la strada sale subito ma non è impossibile perché il nostro viaggio da qui sarà piacevole perché si svolgerà in pieno sali e scendi, quindi salite sì, ma anche dolci discese e soprattutto piacevoli sguardi su piccole alture coperte di ulivi.
Procediamo per altri 1,7 chilometri ed ecco comparire in alto sulla sinistra il complesso delle mura ove un tempo sorgeva il distrutto castello di Fonte. ( ma ne parleremo più diffusamente più avanti).
Noi facciamo la curva e scendiamo ancora giù e poi su per altri 400 metri. Ora siamo in Via Malombra. Facciamo altri 150 metri e giriamo a destra su Via Sante Zanon. Fatti circa 100 metri alla nostra sinistra una casa davvero particolare ci accoglie.
Noi procediamo a questo punto per altri 200 metri sino a prendere a sinistra Via San Martino. Continuiamo la nostra strada in leggera salita per altri 350 metri e quindi all’incrocio giriamo a destra e poco dopo ecco il ponte sul Lastego.
Subito dopo il ponte teniamo la sinistra ed entriamo in Via Meneghetti. Procediamo non dopo aver notato sulla nostra sinistra una strada ad anello ovoide …Avanti così per altri 800 metri circa sino a vedere sulla nostra sinistra l’ingresso di una stradina. E’ tempo di andare a prenderci un po’ di ombra al riparo delle siepi di questa zona.
E di ammirare il Grappa da una splendida piana!
Avanti per circa 350 metri e quindi al primo evidente cambio di direzione teniamo la destra. Facciamo 300 metri e usciamo nuovamente sull’asfalto. Andiamo a sinistra e poco oltre un piccolo capitello.
Facciamo altri 250 metri e usciamo sulla principale ove gireremo a sinistra in direzione Nord. Fatti circa 600 metri una chiesetta sembra quasi anticiparci l’arrivo a Paderno dopo altri 700 metri. Scendiamo ancora un po’ e poi superiamo il ponte sul Lastego, continuiamo, poi poco oltre il cimitero ed eccoci al centro di Paderno. La chiesa e il Municipio ce lo dicono, siamo arrivati a Paderno del Grappa!
Lasciamo ora la chiesa alle nostre spalle e dirigiamoci in salita a nord per circa 100 metri. Usciamo sulla provinciale Via Giardino. Davanti a noi un capitello. Lì giriamo a sinistra. Procediamo in salita per altri 800 metri sino all’incrocio ove gireremo a destra e poi su subito a sinistra. Prendiamoci il fiato che ci serve; inizia da qui un tratto particolarmente impegnativo.. dobbiamo infatti passare dai circa 350 metri di altezza di Paderno ai circa 600 del nostro punto più alto. Il torrente Lastego scorre nascosto nella valle alla nostra sinistra. Ecco, una di quelle salite che raramente danno respiro, lenta, faticosa, senza spianamenti che ci facciano riprendere fiato. Io consiglio di farlo al primo capitello che troviamo …
Saliamo per circa 1,5 km e poi alla rotonda teniamo la sinistra. Siamo in Via Sant’Andrea e qui procederemo per alri 400 metri. Al primo cambio di direzione noi teniamo la sinistra. Consoliamo le nostre membra con la veduta di un bel maso sulla nostra sinistra.
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Qualche centinaio di metri ancora in su ed ecco improvvisamente una stradina in piena discesa sembra dirci che è ora di scendere, questa valle merita di essere perlustrata nel suo mostrarsi accanto il torrente. Scendiamo allora!
Giù in ripida e pericolosa discesa rossa per circa 400 metri sino a un netto cambio di direzione, una inversione ad u.
Dietro di noi una casa e una bella valle .
Procediamo sullo sterrato in leggera discesa per altri 400 metri circa sino al ponte sul torrente.Saliamo ancora per altri 100 metri circa ed ecco alla nostra destra la Casa degli Alpini e alla sinistra, sotto gli alberi l’ingresso del giardino vegetazionale Astego.
Siamo davvero arrivati. Un ultimo sguardo a questo stupendo giardino …